Insieme a chilometri zero
I “minori non accompagnati” sono ragazzi e ragazze che provengono da paesi come Afghanistan, Kurdistan, Africa, Bangladesh, Est Europa e che con estenuanti e costosi viaggi arrivano, soli, in Italia . Attraversano pericoli e sensi di colpa, si lasciano alle spalle famiglie, amici e debiti per aspirazioni migratorie antiche e moderne: la fuga da guerre e discriminazioni, la ricerca di un lavoro con cui mantenere sé e i propri cari rimasti in patria, ma anche l’inquietudine generazionale che spinge verso la sperimentazione di nuovi modelli di vita e di consumo.
Negli ultimi anni centinaia di questi giovani – in maggioranza adolescenti maschi – sono arrivati a Venezia e dintorni: hanno aspettative altissime nei confronti della democrazia di cui tanto hanno sentito parlare, così la nostra città rappresenta per loro la terra dei diritti in cui sperano.
Grazie ad accordi internazionali come la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989 lo Stato Italiano non respinge i minori non accompagnati nel paese di origine: fino a che non compiono 18 anni le strutture sociali ne facilitano l’accoglienza in ambienti protetti (comunità, appartamenti di sgancio, famiglie di volontari) che li aiutano ad inserirsi nella società. Divenuti maggiorenni, devono improvvisamente trovare casa e lavoro: possono anche studiare, ma devono avere di che mantenersi, possono ottenere un permesso di soggiorno ma a volte è oneroso e non è sempre garantito o immediato.
Alcuni giovani si affidano a parenti o conoscenti, mentre per gli altri il rischio è di diventare vulnerabili e di approdare all’illegalità.
Il progetto Insieme a Chilometri Zero nasce da una collaborazione tra varie associazioni che operano nel territorio, l’U.O.C. minori stranieri non residenti del Comune di Venezia e la Comunità di forte Rossarol: è rivolto ad adolescenti (stranieri non accompagnati, richiedenti asilo, ecc..) di età compresa tra 2 mesi prima fino ad almeno 4 mesi dopo il 18° compleanno. L’obiettivo è aiutarli a trovare i loro percorsi d’autonomia, a cominciare dall’inserimento lavorativo, fino a quello abitativo e scolastico.
L’associazione Una Strada si è impegnata a:
- Contribuire al sostegno di alcune spese che questi ragazzi affrontano (abbonamenti di autobus, affitto di una stanza, iscrizione a corsi di studio, etc),.
- Diffondere il progetto tra i soci e non, affinché chiunque sia disponibile possa collaborare a titolo personale nelle varie necessità.
Il progetto chiede un’azione diretta: è aperto a chiunque ne condivida gli obiettivi e voglia partecipare con azioni più o meno impegnative, più o meno coinvolgenti:
- Invitare a pranzo o a cena un ragazzo o una ragazza.
- Ospitare un ragazzo per qualche week-end in casa propria, fare una vacanza insieme offrendogli la possibilità di conoscere una realtà familiare e una temporanea casa dove tornare.
- Offrire supporto nei momenti difficili con l’ascolto e il dialogo.
- Facilitare nuovi incontri e conoscenze positive.
- Accompagnare e consigliare nella ricerca di un lavoro o di un alloggio.
A lungo termine il progetto vuole creare le condizioni per una comunità locale serena e responsabile e a prevenire situazioni di emarginazione e degrado nel territorio.
Il progetto è stato sostenuto con il contributo dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese: http://www.ottopermillevaldese.org/
Responsabile del progetto per l’associazione: Lucia Bertato –
Rete delle associazioni coinvolte nel progetto: insiemeakmzero@yahoo.it